Lo stretching: benefici reali e presunti
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Da sempre è noto che fare dello stretching aiuta il corpo e la mente nei momenti più duri della giornata e soprattutto agevola il recupero di chi ha patito un infortunio.
Ma quali sono gli effettivi benefici che lo stretching porta al nostro corpo e quali quelli fittizi? Innanzitutto tenere in costante movimento le articolazioni, i muscoli e tutti gli arti attraverso esercizi regolari e delicati significa guadagnare fluidità locomotrice, utile a contrastare in futuro patologie fastidiose come artrosi e fragilità della cartilagine.
Recenti studi mostrano i pro e i contro dello stretching e mettono in luce i miti da sfatare. Se da un lato è un mezzo molto rinomato e utile per la riabilitazione dopo la rottura di qualche arto o dopo operazioni chirurgiche – riferisce il dottor Gianfranco Beltrami, docente dell’Università di Parma – dall’altro è pura fantasia credere che possa evitare e prevenire gli infortuni muscolari e ossei.
Particolare attenzione merita poi il momento della giornata in cui questo tipo di attività va praticata. È consigliabile fare dello strethcing alla fine di un allenamento e non prima o durante uno di questi – può incidere in negativo su eventuali prestazioni. Oltretutto, per ottenere il massimo beneficio corporeo la respirazione deve essere lunga e profonda.
Non si parla affatto di banalità o notizie infondate. Lo confermano i tanti artisti dello spettacolo che per tenersi in forma, spesso dichiarano di ritenere fondamentale fare dello stretching al mattino. Chi non ha mai visto un video della bella Belen Rodriguez che assieme al suo istruttore si esercitava con esercizi di “riposo” e rilassamento di articolazioni e muscoli?